Casa
produttrice: Outcast
Modello: Float Tube Bullet Shape
Rivestimento: 420 denari
IMPRESSIONI
GENERALI:
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Questo test è dedicato all’esamina di uno dei più gettonati “ciambelloni” oggi sul mercato.
Si tratta del Fish Cat by Outcast, USA (www.outcastboats.com).
Fish Cat, letteralmente “pesce gatto”, fratello minore della versione extra large “Fat Cat”.
Si tratta di un bullet shape (punta a proiettile) i cui pontoni convergono a poppa formando la classica V, che ne favorisce l’aerodinamicità durante lo spostamento, ideato per supportare 250 libbre di peso. I pontoni hanno un diametro di 12” (circa 30 cm), lunghi circa 120 cm per una larghezza totale pari a circa 135 cm. Il tutto per un peso complessivo di 14 lbs. |
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La bellezza di questo accattivante belly è costituita dalla seduta in foam, ampia (19”x10”), comoda e profonda, che garantisce al tuber un discreto confort durante l’azione di pesca, assieme ad uno schienale, anch’esso imbottito con foam, 16”x16”, la cui inclinazione è regolabile da lacci e fibbie.
In breve con il Fish Cat sarà possibile pescare quasi completamente all’asciutto almeno fino alle rotule.
Il rivestimento esterno del tube (lo skin) è realizzato nella parte alta, quella all’asciutto per intenderci, in nylon 420 denari di alta qualità, mentre la chiglia, la seduta e le punte dei tubolari sono in pvc, estrema garanzia contro il pericolo “spino”.
Il Fish Cat è equipaggiato con due camere d’aria (bladders) in vinile, ognuna allestita con l’affidabile e pluritestata valvola Boston, facilmente raggiungibile anche durante l’azione di pesca per eventuali interventi sulla pressione delle camere d’aria, poiché locate in posizione alta verso il punto d’incontro delle bladders a formare la caratteristica V dello shape, per intenderci appena dietro le nostre spalle.
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Capitolo tasche.
Il Fish Cat è allestito con due tasche laterali, abbastanza ampie da ospitare tutto quanto abbisogniamo durante una battuta di pesca. Non si tratta di tasche modulari, ma ad unico spazio. Per la piccola buffetteria esistono comunque due piccoli spazi a retina con zip, allocati dietro ogni tasca principale. In posizione opposta, invece, trovano posto due porta bevande, all’occorrenza sfruttabili per inserirvi un paio di Soft Tackle Binder.
Un occhio ai D-Ring, disseminati un po’ ovunque sul tube. Due per lato per aumentarne il volume di carico attraverso il fissaggio di soft bags, due sulle punte dei pontoni, quattro sotto la seduta ideati per facilitare il trasporto a spalla con l’impiego di spallacci, che costituiscono un optional non in dotazione. Certamente non si tratta di uno dei belly boat più leggeri sul mercato (14 lbs di peso), ma, viste le dimensioni a misura di tuber, si trasporta facilmente attraverso le tre maniglie allocate a poppa e nella parte interna del “posto guida” (appena sotto le tasche). |
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Dietro la seduta scopriamo un vero e proprio bagagliaio a patto di sfruttarlo nel migliore dei modi. Come? Utilizzando contenitori impermeabili in cui riporre attrezzatura, cibarie, k-way e quant’altro. Lo spazio ricavato sul belly infatti accoglie facilmente l’acqua, che penetra da due fori circolari posti nella parte bassa ed uno ampio appena sotto la punta.
A tal proposito vi segnaliamo un accessorio by Outcast ideato per la serie Fish&Fat Cat. Si tratta del Cooler Bag, un contenitore studiato nella forma per adattarsi allo spazio ricavato nel tube. Estremamente resistente ed insulated, cioè termico, dotato di una zip resistente e di una maniglia superiore per agevolarne il trasporto.
Certamente non è la soluzione più economica, ma è certamente la più performante e permette di sfruttare lo spazio disponibile al 100%. |
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Le soluzioni alternative sono le classiche sacche water-proof reperibili praticamente ovunque.
Come per l’ODC420 della Creek Company e per la serie “Cat” Outcast anche sul Fish Cat è assente la barra di chiusura, che perde la sua utilità (anche se qui avremo qualcosa da obiettare) dal momento che tutta la struttura del belly resta saldamente immobilizzata dalla possente seduta e dalla rigidità dei materiali di costruzione. La rete, sul cui perimetro è ricavato un rialzo che funge da sbarramento contro casuali perdite di attrezzatura, costituisce il nostro banco lavoro ed è tenuta in tensione unicamente dagli striping apron tra i pontoni e moschettoni. Purtroppo per quanto si possano tirare le cinghie, una volta seduti, la rete tende inevitabilmente ad afflosciarsi, rendendola praticamente inutile a sostenere oggetti di un certo peso e le stesse rods.
Ma per gli “amanti” della stabilizer bar ecco una facile ed economica soluzione per ovviare all’inconveniente:
reperito un semplice tubo in pvc e delle fascette autostringenti, taglieremo il tubo della misura idonea affinchè tocchi con le estremità i D-Ring cuciti sopra i pontoni. Queste stesse estremità dovranno essere tagliate con l’ausilio di un seghetto a forma di L in modo che trovino naturale alloggiamento all’interno del D-Ring stesso, che la sosterrà. Espletata questa semplice operazione andremo a tagliare tutti i ganci presenti sulla retina, fissandola al tubo in pvc precedentemente sagomato ad hoc con le fascette (almeno 6). Il risultato è una barra di chiusura con retina idonea a sostenere senza particolari problemi praticamente di tutto. |
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Terminiamo questo escursus ponendo l’attenzione su una pecca di questo modello di tube costituita dall’assenza di velcri fermacanne, accorgimento che in verità dovrebbe essere un must per la realizzazione dei belly boat.
In definitiva il Fish Cat è un tube dalle ottime prestazioni, sicuro, grazie ai materiali di realizzazione ed alla doppia camera d’aria, garantito, confortevole e, diciamolo pure, seducente. Ecco spiegato il suo successo tra i maniaci del float tubing.
IBBF-TEAM Staff
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