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Troppe volte dimenticato ed inutilizzato il giubotto salvagente, o lifejacket, è a nostro avviso un accessorio di primaria importanza pari al nostro Belly Boat o ai waders.
Anche in questo campo vi è l’imbarazzo della scelta, basta entrare in un qualsiasi negozio di nautica per capire quanto tempo e denaro siano stati dedicati per la progettazione e creazione di tali attrezzature sempre più sofisticate e sicure. Anche se, come abbiamo già scritto in rubriche precedenti, il Belly Boat è un mezzo sicuro pensiamo che l’utilizzo del lifejacket sia un’ulteriore fonte di sicurezza, non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello psicologico. Pescare in tutta tranquillità e sicurezza, sentendosi completamente protetti ed avvolti da robuste camere d’aria e da un’efficiente sistema di salvataggio, ci permetterà di vivere la nostra passione senza alcun timore e neanche le zone più impervie ci sembreranno inattaccabili. Sul mercato si possono trovare lifejacket di vario genere e forma ma prenderemo in esame quelli a “bratella”, i più comodi e adatti per l’uso in Belly Boat. Questa tipologia di salvagente chiamata anche “sospenders” è molto diffuso e facile da reperire nei negozi specializzati e, cosa importantissima, vengono testati scrupolosamente da organi competenti come Guardie Costiere (USA ed UK ). Dato che vengono impiegati nei salvataggi in mare ne garantiscono l’affidabilità.
Ma veniamo ora alla descrizione nei dettagli di questi articoli per la nostra sicurezza e al loro impeccabile funzionamento. I lifejacket a bratella hanno una forma molto semplice a ferro di cavallo, infatti non è altro che una camera d’aria piegata su se stessa, ma in modo efficiente che, partendo più o meno all’altezza della vita, gira attorno al collo e riscende verso il basso fermandosi nuovamente alla vita. Questa camera d’aria è racchiusa in una sorta di tubolare appiattito in nylon che ha il compito di proteggerla contro eventuali fori e danneggiamenti e a cui sono collegati le cinghie regolabili per una comoda vestibilità. I tubolari hanno la caratteristica di avere il bordo esterno non cucito ma chiuso soltanto da una serie di piccoli “strap” che si aprono quando avviene il gonfiaggio istantaneo. Collegata alla camera d’aria si trova, nella parte destra, la bomboletta di gas propellente (della grandezza di un pennarello) con la valvola e in quella sinistra, un tubetto per il gonfiaggio a bocca. Alla valvola è collegata una piccola cordella a cui è fissata un pomellino sempre di color rosso, che andrà tirato solo in caso di emergenza e che sbuca subito all’esterno del lifejacket. La trazione sul pomello fa scattare la valvola d’innesco che libera la fuoriuscita del gas, il quale gonfia in una frazione di secondo la camera d’aria. La pressione esercitata dal gonfiaggio dilata le pieghe della camera che aumenta quindi notevolmente di volume e vengono così aperti gli strap dei tubolari: il Sospenders è gonfio.
I modelli più sofisticati hanno anche un altro dispositivo di gonfiaggio: quello automatico. Sono infatti dotati di uno speciale sensore applicato alla valvola che dopo circa 5 secondi di permanenza in acqua libera il gas propellente senza il bisogno di tirare il pomellino, praticamente come un airbag. Solo in caso di mancato funzionamento (improbabile) del dispositivo automatico si passerà a quello manuale con una semplice e decisa trazione. Questo dispositivo potrà sembrare eccessivo ma si deve tenere conto che questi modelli di Sospenders vengono impiegati nei salvataggi in alto mare e quindi anche in condizioni estreme di pericolo dove non sempre l’individuo ha la possibilità motoria (ferite o fratture) o mentale (perdita di coscienza o traumi) per azionare la valvola tirando la cordicella. La valvola automatica ha la forma di un tappo e può anche non essere utilizzata dato che si può scollegarla semplicemente svitandola dall’apposito inserto, impiegando quindi soltanto il dispositivo d’innesco manuale (noi consigliamo comunque di utilizzarla sempre). Nella parte sinistra della nostra camera d’aria si trova, alla giusta altezza, un tubicino rigido della lunghezza di circa 10 cm che serve per il gonfiaggio a bocca nel caso remoto in cui il dispositivo automatico prima e quello manuale poi non funzionassero: poche soffiate e sarà perfettamente gonfio. La valvolina inoltre è progettata per non rilasciare sfiati ed è impermeabile alle infiltrazioni d’acqua.
I modelli più accessoriati di lifejacket posseggono, sempre nella parte sinistra a fianco del tubetto, un fischietto legato ad una corda ed infilato in un’apposita tasca, che ha il compito di essere utilizzato per segnalare la posizione o per richiedere soccorso: i fischi sono molto più udibili a lunga distanza e meno faticosi delle grida. Altre caratteristiche di rilievo sono l’impiego di colori altamente visibili in ogni condizione (giallo o rosso) per la camera d’aria e l’applicazione su di essa di strisce in materiale rifrangente per segnalare con precisione la propria posizione.Una volta aperto il sospenders manterràin giusta posizione la testa, tenendola sempre rivolta verso l’alto ed evitando perciò che rimanga rivolta o addirittura immersa in acqua in caso di perdita dei sensi. Tutti questi accessori in dotazione: bomboletta di gas, valvola (automatica e non), tubetto, fischietto, sono avvolti dalla camera d’aria in modo da non intralciare il gonfiaggio e sono collocati in modo da essere sempre alla portata di mano.
La bomboletta di gonfiaggio è monouso e va quindi sostituita dopo l’utilizzo, svitandola e sostituendola con una della stessa marca e tipologia consigliata dalla casa produttrice. Questo tipo di lifejacket risulta essere molto leggero e confortevole in ogni situazione. Consigliamo l’uso anche nei mesi estivi dove non ci affaticherà e non ci farà patire troppo caldo come con altri modelli.Un motivo in più per indossarli sempre nelle nostre scorribande in Belly Boat o barca rendendo veramente sicura quella che è la nostra Grande Passione.
Lo spinning in Belly Boat è stupendo, ma facciamolo in sicurezza!!! |